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BENVENUTO “PAROL”

Finalmente abbiamo anche il “parol”, tipo di pentola sempre presente, direi indispensabile in qualsiasi famiglia contadina. Col parol si faceva la polenta, si preparavano altre vivande, si lavorava il latte per preparare il formaggio, la “puina” (ricotta), ma si preparava anche da mangiare per gli animali, si preparavano le garndi quantità di acqua calda necessarie per la “lessia”, e via discorrendo. Un bel parol della capacità di circa 40 litri ci permetterà di preparare una buona minestra o un’altrettanto buona pastasciutta per 70-80 persone, e di soddisfare quindi l’appetito dei nostri soci. Ci permetterà anche di ricordare e magari rivivere esperienze della civiltà contadina del Baldo di un tempo. Intanto abbiamo imparato dalla Maria a pulirlo: preparato il “belet” (misto di farina gialla (polenta), sale e aceto, presa una buona dose di “paieta”, abbiamo sfregato l’interno fino a pulirlo per bene. Poi, per evitare che l’interno diventasse opaco (forse per l’acido acetico?) abbiamo ripetuto l’operazione con la cenere e infine abbiamo risciacquato per bene, con risultati soddisfacenti. Fatto il collaudo con un buon bollito, ci prepariamo a festeggiare l’arrivo della primavera con un minestrone (o pasta e fagioli?), come verrà tempestivamente comunicato a tutti i soci. Speriamo di riuscire a preparare per lo stesso giorno anche una iniziativa di tipo culturale.

A presto.

Giacomo Brunelli

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